Vita e carriera

 

Un incontro particolarmente originale e unico, con la chitarra, all’età di otto anni (ne resta abbagliato scoprendola “appesa” alla parete di un bazar che vende di tutto, a Congonhas – cittadina brasiliana  Patrimonio dell’Unesco che gli dà i natali) segna indelebilmente il suo destino di artista. E lo fa oggi universalmente riconoscere, nel mondo, come  “Il virtuoso  dal suono alato”.

Precoce talento uscito dal Conservatorio di Minhas Gerais sotto la guida di Jose Lucena e Maria Rachel, perfezionatosi alla Civica di Milano “Claudio Abbado” con Aldo Minella, ha affinato con Leo Soares ed Henrique Pinto il dono di essere tutt’uno con lo strumento , arricchendo il suo bagaglio artistico con Ruggero Chiesa.

Il brillante esordio di carriera come giovanissimo vincitore del prestigioso concorso internazionale “Villa Lobos” e, successivamente, come miglior allievo di Oscar Ghiglia presso l’Accademia Chigiana di Siena, gli consente  ben presto di tenere  concerti in molti Paesi: Asia, America, Unione Sovietica, Spagna, Serbia e Montenegro, Mongolia, Ucraina, Austria, Regno Unito, Israele, Finlandia, Turchia, Perù, Cipro, Canada, Polonia, Italia, Armenia, Croazia, Stato Vaticano.  E anche nel natio Brasile ove lascia, anche,  un solco artistico importante, fondando e dirigendo la prima rivista di Chitarra “Violão America” e l’orchestra “Belo Horizonte Guitar Ensemble”.

Must, da oltre un decennio,  il suo periodico tour  in Cina (è  Consulente Artistico della Accademia di Xi’An, la più prestigiosa Scuola barocca di musica) dove è stato fra i pochi a esibirsi nella Biblioteca Nazionale, l’Università di Pechino e nel Music Concert Hall di Ningbo.

Spesso citato in tesi di studio e ricerche universitarie come uno dei maggiori musicisti che il Brasile abbia regalato al mondo,  è considerato punto di riferimento  imprescindibile del chitarrismo internazionale.

 Fra i palcoscenici solcati: la Wigmore Hall di Londra, la St. John Smith’s Square ( tanto cara a Julian Bream) e il Palazzo centrale delle Nazioni Unite, a New York.

La storica casa editrice Carrara (distribuita nel mondo dalla Schott Music) gli dedica la collana “Marcos Vinicius Guitar Collection” che include, oltre a diverse trascrizioni (Telemann, Rossini, Bach, Georg Haendel, Weiss, Sanz, Paganini, Penambuco),  molte composizioni originali e trattati di tecnica chitarristica. In Italia collabora con le case editrici:  Pongo Classica, Rugginenti Editore, Preludio Musica, Sonitus; in Canada con Doz Productions; in Spagna con Periferia Sheet Music.

 

Emittenti radiofoniche e televisive nazionali  di quasi tutti i Paesi  hanno spesso dedicato,  alla sua figura di interprete e compositore, programmi e speciali alla carriera. (Cult lo “Stories” su CCTV9).

Grazie alla sua originalità compositiva, strumentale e corale,  è stato insignito di premi come il “ Bolgheri Melody” (ricevuto insieme  all’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi) e “REA Radiotelevisioni Europee Associate”, durante il famoso Festival di Sanremo.

Nel 1992, la sua memorabile interpretazione del Concierto de Aranjuez con la Brazilian Symphony Orchestra gli vale la nomina di Solista dell’Anno e l’invito personale di Joaquin Rodrigo  nella sua residenza estiva.

 Nel 2004 a Milano è protagonista di una Messa-concerto organizzata dall’Istituto di Cultura Brasiliano in onore del suo compatriota Ayrton Senna.

Nel 2010, testimonial ONU per la FAO, offre sue performances in Gerico – la città più antica del mondo, in occasione dei suoi 10.000 anni; e, successivamente, a New York, nel Palazzo centrale delle Nazioni Unite, di fronte al Segretario di Stato Ban Ki Moon.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione è  special guest, insieme a Dee Dee Bridgwater, durante la cerimonia di investitura del nuovo Ambasciatore di Buona Volontà, Jeremy Irons, e alla presenza di Carl Lewis, Carla Fracci, Gina Lollobrigida, Pietro Mennea, Nino Benvenuti , Céline Dion, Roberto Baggio. Artisti assieme ai quali sostiene la Campagna mediatica televisiva a favore dei progetti FAO per la siccità nel Corno d’Africa.

Importanti le collaborazioni  con molte orchestre sinfoniche  nel mondo. 

Da sempre cultore  e amante del canto, serba nel suo scrigno compositivo un’ “Ave Maria” per coro misto che fa da apripista in un percorso dedicato alla vocalità, tutt’ora molto ispirato. Scelta come inno al Festival Int.le di Cori in Brasile, l’opera sta viaggiando nel mondo, anche attraverso versioni solo maschili o femminili.

“Dono dell’Umanità”, “Premio REA-Sanremo“, Premio Padre Pio”,  è spesso chiamato a presiedere  giurie di concorsi musicali, strumentali e corali.

Innumerevoli le sue pubblicazioni (didattica, composizione, trascrizioni) e diversi i CD.

Invitato a rappresentare, con la sua Arte, il Brasile a EXPO 2015 ha, fra i suoi estimatori, oltre a Joaquin Rodrigo, Julian Bream, Dan Siegel, Riccardo Chailly, Ennio Morricone.

Nel  2017 tiene a battesimo il suo ingresso nella musica da film, con l’opera  “Suoni dal ring (Sounds from the ring)”, toccante colonna sonora de “L’Oro dei Cinquanta” di Anita Madaluni, documentario dedicato al campione olimpico Nino Benvenuti, nella celebrazione del suo Cinquantesimo Anniversario del Titolo Mondiale  dei Pesi Medi al Madison Square Garden di NY; cerimonia ufficiale organizzata col Patrocinio dell’Ambasciata Americana.

E’ il Presidente dell’Accademia di Chitarra Classica.

 

Dicono di lui

“Vinicius redefines the rules of any musical genre”

Dean L.Farley, USA

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“Capable of rare perfection”
Targstung Journal, Austria
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“…more than his virtuosity Vinicius offers to our listening sounds hidden among the cords of this wonderful instrument.”
Riccardo Chailly, Director of the Royal Concertgbouw, Amsterdam
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“…an utmost sensitivity and a very great level technique.”
Jorg Sumemmeier, President of International Guitar Association, Germany
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“…A very pure artist, bright and warm..”
Oscar Ghiglia, Accademia Chigiana of Siena, Italy
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“…there is a short part of his path where Vinicius not only passes through the music of other people, but inside himself. Everything is poetic, noble, in his eloquent phrasing, in his tone-colour fantasy…”
“With his new CD “Viola Violar” Vinicius might move Pfilzner of Hindemith too: you can imagine what about us! In his album there is a tone-colour so warm and fascinating to inflame and exalte our feeling.”
Gian Mario Benzing, Corriere della Sera, Italy
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“ this artist mainly strikes us by his phrasing limpidity and sound quality, which is not an easy aim on six cords. The beauty of his “touch” creates atmosphere, colour, warmth, romance, and his music goes straight to your heart.”
Pino Pignata, Famiglia Cristiana, Italy
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“the brazilian Marcos Vinicius, the most famous virtuoso soloist of the new international generation of guitar players, presents in “Dedicatoria”, gently and with art and pleasure, eighteen works which, ideally following the thread of life, bind pieces from Paetorius to Sanz, from Borges to Rodrigo, from Brouwer to Granados.”
Direct Rriflections, Revista del Bose Club
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“…european refined tastes, an english lord appeal, which could take in by appearances: during his performance, he is taken by an enchantment, showing his brazilian sensitivity, like a full-sounding canvas that fascinates the listeners, which hardly may resurface to reality.”
Fabio Germinaro, Musibrasil
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“…Marcos Vinicius, a guitar virtuoso that looks like Liszt”
L’Eco di Bergamo, Italy
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“ …a unique power in his hands: through the Music, being carried away into a dream, leaving behind the world that surrounds us.”
Giornale dell’Alto Milanese
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“…he shows a very rich and enchanting tone-colour peculiarity. Anything he plays is moved by his personal fresh and charming sound, showing a deep care to create the particular nuance of his so eloquent phrasing, because, first of all, Vinicius seems to be a passionate ballader.”
Corriere della Sera (ViviMilano, Classical Records)
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“…it is quite impossible to find any arrogance or the caprices of a prima donna, but the modesty of who is playing with Love, with Enjoyment and with Respect, in the aim of entering into an inviolable friendship with the silence.”
Davide Ielmini, La Prealpina
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“…through his consummate technique, Marcos uses the music as a language to establish relationships, in a merge with his instrument, by cancelling the feeling of invisible limit that often raises between the performer and the listener.”
Marco Cinque, Il Manifesto
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“…he can convey the amazing musicality of brazilian composers by his rhythmic scansion, his phrasing, the brightness of the language of his guitar, his ability to communicate with the great music: he is a unique gift to the humanity.”
Alessandro Colombo